Dopo cinque anni, ora il giusto riconoscimento economico
Un altro passo fondamentale verso il ripristino dell’Igp della Pesca di Verona è stato fatto lo scorso 28 giugno con il Decreto n. 0337590 attraverso il quale il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha conferito a CSQA srl di Thiene l’incarico di ente certificatore. Andando con ordine: la Pesca di Verona ha ottenuto l’Igp nel 2000 ma nei vent’anni successivi la superficie dedicata alla coltura si è ridotta di oltre 3000 ettari fino ad arrivare a poco più di 1200 ettari nel 2022 (- 5,5% rispetto al 2021). In Veneto, dove la produzione veronese rappresenta l’85% dell’intera regione, il calo è stato addirittura del 6,9 %. Diverse le cause del declino, come per esempio il virus Sharka (Plum pox virus) che a partire dal 1990 ha causato danni per milioni di euro nella nostra provincia, ma anche la sostituzione delle piante con la più redditizia coltivazione di kiwi (coltura ora a sua volta in crisi a causa della moria che ha decimato gli impianti) o, ancora, la pesante concorrenza dei produttori più a sud, sia in Italia che all’estero, come la Spagna. Dallo scorso 30 giugno, conclusi i controlli da parte del nuovo ente certificatore, la Pesca di Verona prodotta dalle sei aziende che hanno fatto richiesta di certificazione potrà fregiarsi di nuovo, dopo cinque anni, del marchio IGP. “Si è persa l’occasione di marchiare le varietà precoci – ha detto Giorgio Girardi, Responsabile settore ortofrutta di Coldiretti Verona e coordinatore del Gruppo pesca – ma le medie-tardive sono salve ed è lecito pensare che potranno essere commercializzate con quotazioni di tutto rispetto”. “I prezzi ora – ha continuato Girardi – sono abbastanza buoni, complici il freddo e le forti piogge al sud, ma attendiamo i primi giorni di luglio, quando si entrerà nel pieno della commercializzazione del prodotto veronese”. Il prossimo passo sarà la ricostituzione del Consorzio di tutela che, seguendo la rotta del declino del marchio, ha chiuso i battenti nel 2022. “I documenti sono già pronti” ha chiosato Girardi.