conferenza organizzata da U.N.C.I. Verona
E’ stata una relazione comprensibile ed esaustiva quella proposta dal dott. Ruggero Carminati alla conferenza organizzata presso la sede dell’Associazione Pro-Senectude dalla sezione di Verona dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sul tema: ‘Vaccini e vaccinazione Covid-19 – importanza ed evoluzione dei vaccini nell’esperienza di un medico vaccinatore’, di cui vi proponiamo una sintesi elaborata con il relatore. Soddisfatti i partecipanti ed il presidente dell’U.N.C.I. Gr. Uff. Alberto Marchesini per il contributo offerto dal socio, particolarmente utile per una maggiore conoscenza della tematica.
Partiamo dal vaccino.
«E’ un preparato biologico (farmaco) prodotto per sviluppare un’immunità acquisita attiva nei soggetti cui viene somministrato. Per questa sua caratteristica intrinseca, pertanto si differenza dalla immounoprofilassi passiva (omologa/eterologa) basata sull’utilizzo di sieri. Rappresentano quindi uno dei capisaldi della prevenzione primaria. I vaccini si differenziano in preparati ottenuti da microrganismi attenuati (es: polio sabin, morbillo, rosolia, parotite, vaiolo), da microrganismi inattivati (es: polio salk, antinfluenzale, colera, pertosse, epatite a), da antigeni ricombinanti (epatite b); da carriers proteici coniugati ad antigeni (meningococco, pneumococco, haemophilus infl.), ovvero esistono nuovi vaccini – come per il SarsCov2 – a m-Rna (spike protein, ag. tumorali)». Quali sono ad oggi i vaccini contro il SarsCov2? Vediamone una panoramica
«Astrazeneca e Janssen di J&J vaccini a vettore adenovirale e Moderna con Pfizer vaccini ad m-Rna che codifica per la proteina Spike. Da poco in commercio anche il Novavax: vaccino prodotto con tecnica ricombinante (non necessita della catena del freddo!). Ciò che fino ad oggi ha maggiormente spaventato o addirittura indotto a non vaccinarsi alcuni strati e fasce d’età dei concittadini, sono spesso pregiudizi e diffidenza che si sono stratificate negli anni e che hanno visto nei vaccini, in particolar modo, un nemico».
Ci spieghi dunque quali sono le controindicazioni vere ed assolute alla vaccinazione
«Grave reazione allergica dopo vaccino o componenti del vaccino (anafilassi grave); immunodeficienza grave (da farmaci o congenita); controindicazioni relative temporanee (patologie acute moderate o severe in corso: ad es. H. Zoster in atto ed in terapia antivirale); soggetti trapiantati in terapia immunosoppressiva; febbre (>38,5); asma bronchiale persistente grave. Si può ben vedere quindi come una febbricola, modeste patologie transitorie delle prime vie aeree, la gravidanza, l’allattamento, la prematurità, l’aver avuto modeste reazioni post-vaccinali (febbre, dolore nel sito di iniezione, linfoadenomegalie dolenti transitorie etc.) non rappresentino controindicazione al vaccino. Ora, proprio nel pieno della quarta ondata ci stiamo confrontando con il problema delle varianti del virus. I virus, in particolare quelli a m-Rna cui fa parte la famiglia dei coronavirus cui SarsCov2 appartiene, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma che solitamente li portano ad essere sempre meno «pericolosi» per l’uomo. Per quanto riguarda il virus del Sars-Cov2, mutazioni ne sono state osservate fin dall’inizio della pandemia. Alcune di queste possono conferire al virus un vantaggio competitivo e selettivo rispetto alle normali mutazioni e renderlo per esempio più facilmente trasmissibile: ed è quello che stiamo osservando con l’ultima variante la ‘Omicron’. Questo si traduce in una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia (in chi non è vaccinato ovvero in soggetti – in particolare se anziani – affetti da patologie croniche) o la possibilità di aggirare in tutto od in parte l’immunità già acquisita».
Ci dica qualcosa sulla comunicazione della pandemia e della vaccinazione
«Si è già visto troppo, e la confusione è sembrata spesso predominare sulla sostanza del messaggio comunicativo. Tale aspetto va compreso anche alla luce del mutato comportamento della scienza, e quindi anche di quella medica, che rispetto al passato si pongono non più con verità apodittiche ma con la consapevolezza del dubbio e con il progredire delle scoperte stesse che oggi sono rapidissime. Pertanto, il messaggio che dobbiamo recepire deve essere ripulito dalle distorsioni di sottofondo provenienti dai media e dai social media e preso semplicemente per ciò che contiene».